Continua la caccia alle copertine più orripilanti.
Anche questa si difende bene. L'album non è neanche male.
L'unico dei Black Sabbath con Ian Gillan (dei Deep Purple, of course) alla voce.
La produzione è davvero pessima ma canzoni come la title-track, Zero the hero
e Disturbing the priest si ascoltano volentieri.
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