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lunedì 23 dicembre 2013

JUVENTUS 2013





Con la travolgente vittoria di Bergamo per 4-1 si conclude l'anno solare ed è tempo di bilanci.
Quella contro l'Atalanta è stata la nona vittoria consecutiva ed è servita a sigillare
vantaggi corposi su tutte le inseguitrici.
+5 sulla Roma, + 10 sul Napoli
Le altre? Invisibili e non pervenute.
Chi mi segue sa che il primo anno di Antonio Conte alla guida della Juve avevo
analizzato, proprio su queste pagine, ogni partita della stagione.
Fu una cavalcata insperata conclusasi con il trionfo in campionato e con il record
delle zero sconfitte in campionato.
L'anno seguente decisi di dedicare le mie attenzioni solo alla Champions League
tanta era la convinzione che il campionato non avrebbe potuto che avere un finale
identico. Juve Campione e gli altri a rosicare.
L'avventura europea si concluse senza rimpianti contro la squadra più forte.
Quel Bayern Monaco che giustamente si aggiudicò il trofeo devastando tutti gli
avversari (Barcellona compreso) e che proprio questo weekend ha legittimato
la propria superiorità vincendo facilmente il Mondiale per club.
Ma torniamo alla Juve e a questo 2013 appena concluso.
A fine agosto seconda vittoria consecutiva in Supercoppa Italiana tritando,
in casa loro per volere di Lotito e di una federazione sempre più imbarazzante,
la Lazio con una dimostrazione di forza assoluta.
La mia convinzione è che la squadra del 2013-2014 sia ancora più forte
di quelle delle stagioni precedenti.
I motivi sono semplici:
1) vincere aiuta a vincere
2) Tevez e Llorente al posto di Matri e Vucinic
3) un fenomeno come Pogba con un anno di esperienza in più e titolare fisso.
I fatti sono lì a dimostrare le mie parole.
17 partite, 15 vittorie e una sola sconfitta.
Quella assurda e incredibile di Firenze
maturata in venti minuti di follia totale dopo aver dominato per settanta minuti.
Probabilmente proprio il blackout contro i viola ha fatto scattare la scintilla nei ragazzi.
Troppo più forti degli avversari per permettere che si ripetano cose del genere.
Da quel giorno non ce n'è stato più per nessuno.
Non voglio dire che anche questo scudetto sia già in cassaforte ma vista la forza
dei nostri e la pochezza degli altri (Roma esclusa) sarebbe davvero folle un finale diverso.
E la Champions direte voi? La Champions si è conclusa nel peggiore dei modi.
Un girone assolutamente abbordabile deciso a cinque minuti dalla fine su un campo
impraticabile e in una partita che non si doveva disputare.
Nostra colpa quella di essere arrivati all'ultima giornata con la qualificazione in bilico.
Abbiamo giocato alla pari il doppio confronto contro il Real Madrid, abbiamo
dominato il Copenaghen per centosettanta minuti su centottanta ma non riuscendo
ad andare oltre il pareggio in casa loro e ci siamo complicati la vita pareggiando in
casa contro il Galatasary.
Per quanto mi riguarda pochi rimpianti.
Difficilmente avremmo superato i quarti di finale.
Troppe squadre, attualmente, ci sono superiori in Europa.
La "retrocessione" in Europa League invece ci dà la possibilità di competere
per un titolo prestigioso (che ancora manca in bacheca) senza dimenticare
che la finale si disputerà allo Juventus Stadium.
Sembra già tutto scritto...











ACCIAIO



Da amante dei libri e lettore compulsivo faccio sempre fatica a capire le dinamiche
che portano un libro fantastico a passare inosservato e uno normale a diventare
un successo editoriale.
Nel primo gruppo non possono che rientrare capolavori assoluti come "Fatherland"
di Robert Harris e "Il giorno dopo domani" di Alan Folsom.
Due thriller originali e affascinanti conosciuti solo da pochi amanti del genere.
Nella seconda categoria entra a far parte di diritto "Acciaio".
Il romanzo d'esordio della giovane Silvia Avallone è stato il caso editoriale italiano
del 2010.
Ebbene, a mio modo di vedere, "Acciaio" è un polpettone
intriso di luoghi comuni e banalità assolute. Una trama buona per una pessima fiction.
Le vicende si svolgono a Piombino. Qui troviamo due ragazzine alle prese con i primi amori
(anche nella variante lesbo naturalmente che tanto va di moda);
operai che passano le giornate in fabbrica e le notti a bere e/o drogarsi;
padri violenti e madri sottomesse.
Ogni dialogo è intriso di parolacce e imprecazioni
contro lo stato ladro e il padrone sfruttatore.
Tutto il repertorio insomma.
Lo stratagemma di ambientare il libro nel 2001
serve solo per infilarci, assolutamente a casaccio, il crollo delle torri gemelle
a New York.
Dopo cento pagine hai fatto conoscenza con tutti i protagonisti e già sai
come andranno a finire le loro storie.
Vi risparmio i "colpi di scena" perchè non è mia abitudine spoilerare alcunchè
ma vi assicuro che in giro ci sono mille e più libri che meritano la vostra attenzione.
Risparmiate soldi e tempo e dedicatevi a qualcosa di più originale e coinvolgente.

Voto : 2/5