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domenica 7 dicembre 2014

ACCEPT @ LIVE CLUB, TREZZO SULL'ADDA - 17/10/2014




100% Heavy Metal! E potrei chiudere qui.
Sembra incredibile ma è la prima volta che vedo gli Accept in concerto.
Non conto, naturalmente, un vecchio Gods of Metal a Bologna dove suonarono, svogliati,
in pieno pomeriggio per una cinquantina di minuti.
Dopo gli alti e bassi seguiti all'allontanamento del mitico cantante Udo Dirkschneider
e ai mille scioglimenti e successive reunion, gli Accept stanno vivendo una seconda giovinezza.
Dal 2010, anno dell'ingresso in formazione del nuovo cantante Mark Tornillo,
la band ha pubblicato ben tre cd. Senza fare paragoni blasfemi con i capolavori del passato
si parla di tre lavori molto belli e sicuramente all'altezza del blasone della band teutonica.
A dimostrazione di quello che dico possiamo notare che nella scaletta di questo tour
le nuove canzoni fanno la parte del leone (ben più della metà dei pezzi proposti
arrivano dagli ultimi tre cd) senza sfigurare con i grandi classici.
L'inizio è all'insegna della novità con brani recentissimi, e bellissimi,
come la ruggente "Stampede", la maestosa "Stalingrad" e la acceptiana (eh già) "Hellfire".
Inevitabilmente, però, l'attesa di molti dei fans che hanno gremito il Live Club è per i
classici.
L'esecuzione di "Losers and Winners" e "London Leatherboys" fa esplodere
il locale.
Le due ore del concerto filano che è un piacere. Senza un momento di pausa, se non durante
"Princess of the dawn" dove Tornillo ne approfitta per dare un pò di sollievo
alle sue corde vocali.
Detto che il minuto vocalist non fa rimpiangere per nulla il vecchio Udo,
è chiaro a tutti come sia il carismatico chitarrista Wolf Hoffmann a reggere il peso della band.
Il suo sguardo ipnotico, il suo sorriso contagioso e le sue indubbie
capacità tecniche lo rendono il padrone assoluto del palco.
Una macchina macina riffs come poche se ne sono viste nella storia dell'Heavy Metal.
Le canzoni si susseguono senza sosta. L'apice, come quasi sempre, si raggiunge
alla fine. L'immortale, terremotante, "Fast as a shark" scatena un pogo selvaggio
sotto palco e ci accompagna verso gli inevitabili bis.
L'inno "Metal Heart", il nuovo singolo (gran pezzo) "Teutonic Terror" e l'inevitabile
"Balls to the wall" sanciscono la fine delle ostilità.
Una band in piena forma, creativa ed esecutiva.
Cinque uomini coesi ed affiatati con un unico intento:
tenere alto il nome di una band storica e inossidabile.
Accept, basta il nome.









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